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Le origini del Boogie-Woogie


Il Boogie-woogie è uno stile musicale molto vivace derivato dal blues per pianoforte, diventato molto popolare a partire dagli anni ‘30 e ’40, che il più delle volte veniva suonato in piccoli locali per far ballare le persone comuni.

Qualche esempio? Clicca qui per ascoltare una selezione su youtube.com.

Il Boogie tuttavia vede le proprie origini già in tempi precedenti. La comunità nera utilizzava questo tipo di musica per divertirsi, cantando e ballando dopo il lavoro. I musicisti che accompagnavano al pianoforte, solitamente viaggiavano in treno da un paese all'altro e, durante il viaggio, il rumore degli assi sui binari produceva un suono distintivo e ritmato disturbando così la musica. I musicisti decisero di giocare su questo ritmo prodotto dai carrelli ferroviari... e poiché i carrelli si chiamavano “bogies”, il ritmo ripetuto venne chiamato “bogie-bogie”, poi trasformatosi nel tempo fino al moderno “boogie-woogie”.

Alle origini del primo boogie c’è l’honky tonk, termine che durante il proibizionismo indicava mescite abusive di alcolici (speak-easy) e che negli anni 50 si ripropone come un “nuovo ragtime” da taverne del sottoproletariato, dove si ballava sulla musica di sgangherati pianoforti verticali. Fra i primi, consigliamo di ascoltare Honky Tonk Train Blues, datato 1927(clicca per ascoltare su youtube.com). Questo brano racconta musicalmente proprio il viaggio del treno: nella melodia possiamo sentirne l’imitazione dei rumori, dal fischio di partenza, al ritmo della corsa, allo stridio delle rotaie, all’arrivo in stazione... l’autore fu Meade Lux Lewis (foto).

Il nome “boogie-woogie” divenne di pubblico dominio quando un noto interprete dell'epoca, Clarence “Pinetop” Smith specialista dello stile, nel 1928 chiamò un suo brano per pianoforte Pinetop’s Boogie-Woogie (clicca per ascoltare su youtube.com).

Ma fu solo alla fine degli anni '30 che il Boogie si guadagnò una reputazione presso il grande pubblico. Il primo concerto, "From Spirituals to Swing", fu organizzato presso la Carnegie Hall di New York (foto). In quel momento si ascoltava Boogie ovunque, se ne parlava sulla stampa, si sentiva spesso alla radio. A partire da quel periodo, il Boogie viene commercializzato e numerose jazz-band lo includono nel loro repertorio. Così anche il pubblico bianco scoprì la musica dei grandi Count Basie, Albert Ammons, Pete Johnson, Meade Lux Lewis, Big Joe Turner.

Per molti anni i movimenti di danza supportati dalla musica del boogie-woogie furono affidati all'improvvisazione. I neri erano abituati a ballare liberamente ogni ritmo, senza problemi di codificazioni: meno che mai si preoccuparono di mettere in piedi costruzioni tecniche relative a questo nuovo tipo di ballo. A dire il vero, dagli studi effettuati sul boogie in quanto ballo, è emerso chiaramente che esso non ha creato da zero specifiche figure, ma ha operato una sintesi ed un assemblaggio di tutto quello che era stato prodotto dalle danze del genere jitterbug (tradotto “tremanti come alcolisti”), ovvero i balli su conteggio in 6 tempi, sulla musica del genere swing.

Questo stile di musica influenzò anche molti musicisti bianchi, come Benny Goodman, Louis Prima e primo fra tutti Glenn Miller. Il genere Boogie-woogie ha finito così per essere suonato e ballato in tutti gli Stati Uniti, proprio mentre si preparavano ad entrare nel secondo conflitto mondiale.

Furono i soldati americani a portare il Boogie in Europa. Il dipartimento della guerra aveva chiesto agli artisti più famosi di incidere gratuitamente una serie di vinili 78 giri (noti come V disc, dove V stava per "vittoria"), allo scopo di tenere alto il morale delle truppe al fronte.

Questi stili acquistarono rapidamente spazio fra i giovani del tempo entrando profondamente nella vita e nelle abitudini degli americani, sia come musica che come ballo. Infatti, grazie alla grande suggestione prodotta, dopo la guerra se ne diffuse sia lo studio che la pratica.

Il boogie tuttora cattura e strega per la sua carica vitale, ironica, spesso sfacciata ma assolutamente irresistibile. Si adatta a musiche lente dai ritmi vicini al blues (permettendo ai più maturi di cimentarcisi), ma si sposa perfettamente anche con musiche velocissime su cui i piedi si scoprono a volare (diventando una sfida divertentissima per i giovani).

Per quanto riguarda la posizione della coppia, al tempo non c'era una regola precisa, nel senso che la libera interpretazione portava di volta in volta i ballerini ad assumere posizioni aperte, chiuse o di spalle. Questa condizione di fondamentale libertà consentiva ai danzatori più acrobatici di inserire figure azzardate e pericolose: salti mortali, voli di ogni genere, scavalcamenti della dama e sottopassaggi. Si preparavano in tal modo le premesse del rock 'n' roll.

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