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Come è nato il Rocknroll?


A metà degli anni cinquanta una nuova strana sinergia tra musica rhythm’n’blues, jazz, harmony, gospel, country e western si affermò tra la giovane generazione dei ragazzi del nord America. Questa musica catturò i loro sensi con un ritmo, un’energia, una passione, che non avevano mai incontrato prima. Il suo primo target furono i ragazzi bianchi della media borghesia, che cominciavano a sentire un bisogno di cambiamento e presto la sentirono propria. La musica rocknroll, strettamente legata alla cultura di un’America che si stava trasformando, influisce molto nella vita quotidiana dei teenagers, che iniziano a dare forma a nuovi stili di ballo, fuori dalle scuole di danza e dalle convenzionali sale prove. I giovani ballerini si ritrovavano in luoghi comuni, nei cortili delle scuole o in strada, nelle case degli amici e nei parchi, alle feste o ai concerti, e improvvisando, incoraggiavano altri spettatori e altri ballerini a interagire, creando così uno spazio di svago libero dai problemi quotidiani, un momento di serenità, gioia e divertimento in compagnia di vecchi e nuovi amici, in totale libertà di movimenti. Questa incredibile energia si trasformava spesso in figure azzardate, lanci della dama, acrobazie e passaggi dal grande effetto scenico.

I loro genitori, appartenenti alla generazione conservativa dei bianchi americani, odiavano questa musica cosiddetta “di razza” (race music o black music), censurandola, poiché considerata immorale, troppo sovversiva, sessualmente allusiva e socialmente non accettabile. Agli occhi e alle orecchie delle vecchie generazioni questo nuovo stile di musica e danza selvaggia era niente di meno che l’incarnazione del male che andava combattuto. Per tutta risposta gli adolescenti ne fecero un'identità di massa, una colonna sonora di appartenenza sia in campo musicale che del ballo, segnando un’epoca.

James Dean nel film Gioventù bruciata

Articoli e pellicole insistevano frequentemente sull'abbinamento tra episodi di violenza giovanile e la musica rocknroll, fenomeno da tenere sotto controllo: ma proprio una scena del film Blackboard Jungle (1955) che vuole denunciare questa necessità, innesca involontariamente la miccia nella prima scena del film, quando alcuni studenti ballano freneticamente sulle note di Rock around the clock (clicca per ascoltare su youtube.com), che divenne subito prima hit di partenza della cultura rock.

Ma come si arrivò a questo momento?

Il Rocknroll (spesso scritto anche Rock&Roll, Rock and Roll o Rock'n'Roll) comincia la sua ascesa alla fine degli anni '40, come commistione di più generi. Il ritmo era principalmente boogie-woogie, con un accentuato backbeat del rullante.

Inizialmente le prime formazioni erano nate da musicisti neri provenienti dal blues, che furono presto copiati da band di bianchi. Le cover riscuotevano maggior successo, proprio perché ai bianchi era socialmente concesso di arrivare in classifica, in un periodo in cui il disprezzo razziale era molto diffuso. Artisti bianchi per arrivare al proprio sound adattarono il lavoro di molti dei primi artisti neri, trovando la chiave per il successo. Usavano strumenti come il contrabasso, la chitarra elettrica, la batteria, il pianoforte e il sassofono. Ma quel ritmo non era propriamente boogie…non era jive...e nemmeno swing...era come un insieme di tutti questi messi insieme!

Chuck Berry

Questa manovra commerciale voleva da un lato affermare il dominio della società bianca americana nell'industria musicale, ma dall'altro avvicinava milioni di ascoltatori a questa neonata musica rock, che a poco a poco divenne meno "sconveniente".

Anche il pubblico nelle prime fasi era suddiviso fra bianchi e neri: talentuoso e di forte presenza scenica, Chuck Berry fu tra i primi a notare il grande potere che ha la musica di superare le barriere razziali, quando ai suoi concerti numerosi bianchi accorrevano attirati dalla sua fama.

I testi erano spesso giudicati sfacciati e sorprendentemente energici per gli standard del periodo, ma non mancava chi faceva amare questa musica alle nuove generazioni, dedicandogli spazi in radio (Dj Alan Freed) e al cinema. Nacquero case discografiche come Sun Records, Specialty, Chess Records, che incisero i successi del nuovo genere portando alla ribalta grandissimi artisti.

Little Richard

Presto si affermarono le star che posero le basi al nuovo genere: Bo Diddley, Chuck Berry, Carl Perkins, Fats Domino, Little Richard e Jerry Lee Lewis, con i loro show esplosivi lasciavano il pubbico stupefatto. Carica vitale, atmosfera elettrizzante e ritmo martellante sono le caratteristiche irrinunciabili per brani come Tutti Frutti, Rip it up, I'm ready, Great balls of fire, Johnny B. Goode.

Jerry Lee Lewis

Ma chi riuscì a mettere tutte queste qualità insieme, in un modo che cambiò per sempre la musica, fu un ragazzo che veniva da Tupelo, nel Mississippi: Elvis Presley. La sua voce riusciva a esprimere qualsiasi variazione, la sua presenza scenica conquistava il giovane pubblico, guadagnandosi il titolo di “King”, il Re bianco che cantava come un nero, leader di una rivoluzione culturale nazionale e mondiale.

"Rock and roll music, if you like it, if you feel it, you can't help but move to it. That's what happens to me. I can't help it." Elvis Presley

Elvis Presley

Vuoi entrare in un mondo pieno di energia, balli frenetici, concerti e rocknroll?

>> Vai al prossimo articolo "Le origini del Boogie-Woogie"

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